#Monologo - Il tepore di un sorriso

Mer 3 settembre 1924 - Melanié e suo padre

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    Non amo la lucente spada per la sua lama tagliente, né la freccia per la sua rapidità, né il guerriero per la gloria. Amo solo ciò che difendono.
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    Un urlo acuto sovrasta il silenzio della notte. ‘’Aiuto, aiuto papà! Papà ci sono i mostri! Papà!’’ grida la piccola Melanié, agitandosi tra le lenzuola, le guance bagnate di lacrime che sgorgano rapide dai suoi occhietti da cerbiatto. Il buio la spaventa, le ombre della notte assumono forme sempre diverse, si moltiplicano, divengono spaventose, orribili, terrificanti. Il cuoricino sembra esploderle nel petto dalla paura, il suo pianto è tanto disperato, che per un istante il respiro le si ferma nel petto. Non sa cosa fare, come combattere quei brutti mostri che si sono presentati da lei a notte fonda, nella sua piccola stanza. La finestra inquadra un cielo nebuloso e scuro, il vento ulula forte, sbattendo contro i vetri, come a spaccarli. ‘’Papà!’’ Chiama ancora, nascondendo la sua piccola figura sotto le coperte.
    Ode alcuni passi nel corridoio della casa, li riconosce immediatamente: è il suo papà, che con l’audacia di un vero cavaliere, corre per salvare la sua bambina, la sua principessa, combattendo contro gli spiriti maligni del buio e della notte. Quando lo vede apparire sulla soglia della sua stanza, la bambina scatta giù dal letto e gli corre incontro. Il suo cavaliere la solleva da terra, la stringe forte tra le sue braccia, la culla, oh la mia piccola, dice, accarezzandole i capelli, riempendola di baci. Quando accende la luce della lampada, i mostri si dileguano, non ci sono più, sono andati via.
    ‘’C’erano..c’erano tanti mostri..’’ Spiega la piccina, tirando su col nasino.
    -Tanti mostri??- Chiede lui con sorpresa. -Molto grossi?-
    ‘’Si, molto papà!’’
    -Ma ora non ci sono più, vedi tesoro? E se ritorneranno li ucciderò tutti!-
    Rassicurata dalle parole del padre, la piccina si asciuga le lacrimucce che le bagnano gli occhi e appoggia tranquilla la guanciotta sulla sua spalla.
    -Il tuo papà verrà sempre a salvarti! Sei al sicuro da tutto.-
    L’uomo avanza verso il lettino della sua piccina, la adagia delicatamente su di esso, sorridendole con l’amore di cui solo un padre è capace.
    ‘’Veramente?’’ Domanda Melanié, gli occhietti stanchi, uno sbadiglio tenero e improvviso.
    -Si tesoro.-
    ‘’Non mi lascerai mai, vero?’’
    -Mai!-
    ‘’Sarai sempre con me?’’
    -Sempre!-
    Gratificata da quella promessa che ama sentirsi dire, la piccola prende un profondo respiro e chiude gli occhietti, sognando del suo principe dai capelli neri come i suoi, del suo dolce sorriso, delle sue braccia forti, della spada scintillante con cui avrebbe distrutto ogni minaccia. Dorme sogni tranquilli in un mondo di fiabe e bellezza, dimenticando i mostri nella sua stanza e la paura che aveva provato.
     
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